Risarcimento per danno sessuale
Corte di Cassazione, Sentenza 13547/2009 - Mariagabriella Corbi
Gli Ermellini della Cassazione affrontano, riconoscendolo, l’impatto che hanno sulla sessualità gli interventi demolitivi a carico della sfera genitale. Si evidenziano le possibili mutilazioni somatiche, si descrive la sindrome psichica post isterectomia, si elencano i disturbi sessuali che possono seguire la chirurgia demolitiva, si discute sui parametri di valutazione clinica, si analizzano gli effetti delle indicazioni vere e di quelle dubbie all’intervento e si delinea la condotta del ginecologo operatore avente sensibilità sessuologica.
Infatti la perdita o la riduzione della sessualità vanno risarcite come danno biologico. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione riconoscendo l'importanza di fare sesso come un "modus vivendi essenziale per l'espressione dello sviluppo della persona" e quindi un diritto. Quando tale conseguenza deriva da violenza oppure da fatto colposo come nel caso di responsabilità professionale medica va riconosciuto il diritto al risarcimento. La Corte con sentenza 13547/2009 ha accolto il ricorso di una donna che, per fatto attribuibile a colpa medica, aveva subito un intervento di isterectomia che aveva compromesso, tra l'altro, la sua vita sessuale. Il Tribunale non aveva accolto la petizione del riconoscimento e il relativo risarcimento del danno non considerando risarcibile né quello subito alla vita sessuale né quello di natura estetica. La prima sentenza veniva ribaltata dalla Corte di Appello che riconosceva alla donna 114mila euro di risarcimento per il danno biologico non considerando il diritto al risarcimento del danno alla vita sessuale. In questo caso i giudici dell'Appello avevano sostenuto che non era stata raggiunta la prova "di uno stato depressivo persistente conseguente all'intervento operatorio". La vertenza approdava in Cassazione dove ai Supremi Giudici è stata chiesta la liquidazione di una somma di gran lunga superiore visto che l'asportazione dell'utero aveva sovvertito la vita sessuale....
LaPrevidenza.it, 29/06/2009