Al dipendente delle Poste rapinato più volte spettano la rendita ed il risarcimento del danno a carico dell'INAIL
Cassazione sezione lavoro, 5212/2009
Con ricorso depositato in data 3.6.2000, Le. An. esponeva di essere stato licenziato da Po. It. spa il (OMESSO), per inidoneità fisica debitamente accertata dalla competente commissione ospedaliera. Negli anni 1987, 1990 e 1998 egli era stato vittima di rapine, delle quali l'ultima particolarmente lesiva, in quanto i malviventi avevano sfondato con un ariete i vetri blindati e lo avevano costretto ad aprire la cassaforte con una pistola puntata alla tempia, In conseguenza di tali episodi, esso attore era stato trasferito, col suo consenso, dall'ufficio di (OMESSO) a quello di (OMESSO), dopodichè tornava al primo ufficio, venendo peraltro assegnato a mansioni subordinate. Le continue aggressioni all'equilibrio psico-fisico avevano compromesso la sua salute, onde egli rivendicava il pagamento di una rendita a carico dell'INAIL ed il risarcimento del danno biologico a carico di Po. It..
2. Si costituivano i convenuti e contestavano ciascuno la propria legittimazione passiva, eccependo nel merito l'infondatezza delle pretese attrici. Po. It. spiegava domanda riconvenzionale, assumendo che il presunto danno biologico era ascrivibile al Le. per il "debole comportamento" assunto; tale domanda no è stata coltivata nei successivi gradi del giudizio.
LaPrevidenza.it, 10/09/2009