Riforma Brunetta, P.A. e pubblici dipendenti: la nuova stagione della performance
Avv. Daniela Carbone
La c.d. “Riforma Brunetta” finalizzata alla riforma della PA ha avuto inizio con la legge 4 marzo 2009 n. 15, recante delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
L’art. 2 della succitata legge delega, infatti, il Governo ad adottare, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, entro il termine di nove mesi dalla data di entrata in vigore della legge stessa, uno o più decreti legislativi volti a riformare, anche mediante modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, di cui all'articolo 2, comma 2, del medesimo decreto legislativo, come modificato dall'articolo 1 della presente legge, e della relativa contrattazione collettiva per il raggiungimento degli obiettivi indicati dettagliatamente dall’art. 2 ora citato.
Con il d.lgs. 27 ottobre 2009 n. 150 è stata data attuazione alla riforma della pubblica amministrazione in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
Infatti, in attuazione degli articoli da 2 a 7 della legge 4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del d.lgs. n. 150/09 recano una riforma organica della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, di cui all'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, intervenendo in particolare in materia di contrattazione collettiva, di valutazione delle strutture e del personale delle amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del merito, di promozione ...
LaPrevidenza.it, 17/09/2010