Obbliga la figlia a scrivere ripetutamente frasi umilianti: condannato per abuso di mezzi di correzione e disciplina
Cassazione, sezione VI penale, sentenza n. 42648 del 19 novembre 2007 - Cesira Cruciani
La Suprema Corte, sezione VI penale, ha confermato con la sentenza del 19 novembre 2007, n. 42648, il verdetto di colpevolezza a due mesi di reclusione (con pena convertita in 2.280 euro di multa) nei confronti di un papà separato che aveva punito la figlia del primo matrimonio facendole scrivere ripetutamente sul quaderno frasi umilianti, e minacciandola di percosse, senza però passare alle vie di fatto, la frase Io sono una ladra, non devo rubare.
La punizione era stata inflitta durante il periodo di vacanza che la figlia passava con la nuova famiglia del papà, formata dopo la separazione dalla prima moglie. Venne alla luce con il ritorno a scuola quando l'insegnante notò sul quaderno la frase incriminata. Il papà venne così denunciato e condannato in primo grado dal Tribunale di Forlì e poi anche dalla Corte di Appello di Bologna....
LaPrevidenza.it, 03/01/2008