lunedì, 17 febbraio 2025

Manovra di bilancio 2025

Sintesi

 

Di seguito pubbliciamo una prima sintesi riguardante alcune della novità contenute nella legge di bilancio recentemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Il documento, non esaustivo sarà aggiornato con le novità riguardanti le nuove regole per la NASpI e altre prestazioni assistenziali.

***


Famiglie

Aliquote IRPEF

A partire dal 2025 le aliquote sugli scaglioni reddituali saranno tre:

23% fino a 28mila euro;

35% fino a 50mila euro;

43% oltre i 50mila euro;

 Redditi oltre 75.000 - Taglio alle detrazioni fiscali

Per i redditi sopra i 75mila euro lordi all'anno arriva un taglio delle spese detraibili nella denuncia dei redditi (spese per la casa, assicurazioni, contributi per previdenza complementare, erogazioni liberali, etc.). Le classi di reddito su cui scatterà la nuova limitazione sono due: da 75.001 a 100mila euro e da 100.001 in poi. Nella prima fascia il tetto massimo di spese detraibili potrà arrivare a un massimo di 14mila euro, mentre nella seconda fascia il tetto massimo sarà invece di 8mila euro. Ci sono però alcune eccezioni: le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto reddituale. La situazione cambia poi a seconda della presenza (o meno) di figli o di handicap in famiglia.

Natalità ­ - Gli incentivi

Per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025 viene riconosciuta una tantum pari a 1.000 euro. Il beneficio sarà erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione a condizione il valore ISEE del nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente non sia superiore a 40.000 euro annui.

Indigenti

Confermata la social card o Carta Dedicata a te.

Trattasi di sostegno economico che spetta ai nuclei familiari che pur in presenza di un Isee basso non rientrano fra i destinatari di altri aiuti.

Canone Rai

Nessun taglio per il 2025. Il canone annuo resterà a 90 euro.

Bonus

Dal 2025 i bonus saranno ridimensionati.

Ecobonus al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili. Nel 2026 e 2027 ulteriore sforbiciata: 36% per la prima casa e 30% per le altre.

Il bonus ristrutturazioni confermato al 50%, solo per le abitazioni principali e con tetto di spesa a 96.000 euro. Per gli altri immobili lo sconto fiscale scenderà al 36% a partire dal primo gennaio 2025, con tetto di spesa a 48.000 euro. Il Sismabonus sarà al 50% sulla prima casa e 36% sulle altre proprietà immobiliari, con ulteriore riduzione nel 2026 e nel 2027 come per le altre agevolazioni.

Il Superbonus scenderà dal 70% al 65% ma con limitazione agli interventi per i quali, alla data del 15 ottobre 2024, risulti già presentata la CILA e, per i condominii, ci sia stata la delibera assembleare di approvazione dei lavori.

Bonus mobili ed elettrodomestici su ristrutturazione. Confermato lo sconto del 50% su arredi e grandi elettrodomestici (previsto limite di spesa). Introdotto un contributo per l'acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe B o superiore) a condizione che siano prodotti in Europa e che il vecchio apparecchio sia correttamente smaltito. Il contributo è pari al 30% del costo dell'elettrodomestico, fino a un massimo di 100 euro per ciascun acquisto. In presenza di famiglie con un Isee inferiore a 25.000 euro il bonus sarà pari a 200 euro. È possibile beneficiare dell'incentivo per un solo elettrodomestico per nucleo familiare.

Pensioni

La legge Fornero resta in vigore. Per le uscite in pensione anticipata i requisiti diventano più stringenti.

Pensione di vecchiaia e anticipata: requisiti generali

Invariati quelli in vigore dal 2012. Per la pensione di vecchiaia saranno necessari almeno 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati. In pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne a prescindere dall'età anagrafica.

Quota 103

Necessari 62 anni di età e 41 di contributi, il calcolo sarà interamente contributivo. Inalterato il tetto all'assegno, pari a quattro volte il minimo (2.466 euro) fino al compimento dei 67 anni, compiuti i quali l'importo sarà concesso nella sua interezza.

Bonus Maroni

Coloro che hanno raggiunto i requisiti per Quota 103 e decidono di restare al lavoro potranno fruire del Bonus Maroni. In questi casi l'importo dei contributi previdenziali dovuti all'INPS (quota lavoratore) sarà destinato al lavoratore in busta paga. Il bonus Maroni ha una validità massima di cinque anni (dai 62 ai 67 anni di età).

Il bonus è esentasse e può essere goduto anche da chi, volendo restare al lavoro ha i requisiti per la pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi (41 anni e 10 mesi per le donne), a prescindere dall'età.

Opzione donna

Prorogata anche nel 2025. Saranno necessari 61 anni di età e 35 di contributi maturati entro il 31 dicembre 2024 (60 anni per mamme con un figlio, 59 anni per mamme con due o più figli). L'assegno è interamente calcolato con il metodo contributivo. Possono richiedere l'Opzione: caregiver, invalide almeno al 74%, licenziate da aziende con tavoli di crisi aperti. Ape sociale

Ape sociale prorogata di un altro anno. Chiamato anche "assegno ponte" assistenziale traghetta alcune categorie di lavoratori più fragili come disoccupati, caregiver, invalidi, precoci verso la pensione di vecchiaia a 67 anni. Il requisito anagrafico minimo è fissato a 63 anni e 5 mesi con 30, 32 o 36 di contributi, a seconda dei casi. L'importo massimo resta a 1.500 euro lordi mensili, cumulabile con redditi da lavoro subordinato fino a 5 mila euro lordi annui.

Cumulo previdenza pubblica e previdenza complementare

Arriva una interessante novità, con l'obiettivo di rendere più flessibile l'accesso alla pensione: sarà, infatti, possibile accedere alla pensione a 64 anni, cumulando gli importi del fondo complementare con quelli della previdenza pubblica, ma solo se si hanno già 20 anni di contributi nella previdenza pubblica e se si è pienamente nel regime contributivo. La somma dei contributi previdenziali con l'aggiunta di quelli complementari vale infatti ai fini del raggiungimento dell'importo richiesto per accedere alla pensione. Ricordiamo che l'attuale normativa consente di andare in pensione a 64 anni ai lavoratori in regime contributivo, con un minimo di 20 anni di contributi, solo se l'importo dell'assegno che si percepirà è pari a 3 volte la pensione minima per gli uomini e 2,8 volte per le donne. La novità consiste nel fatto che per raggiungere questo importo può essere utilizzata anche la rendita del fondo previdenziale complementare.

Pensione di vecchiaia a 67 anni per i dipendenti pubblici

- Eliminato il limite ordinamentale dei 65 anni per gli enti che lo prevedono. Dal 2025 il requisito di  età anagrafica sarà uniformato per tutti a 67 anni;

- Abrogata la norma che consentiva ai datori di lavoro pubblici pensionare d'ufficio i dipendenti prima  dei 65 anni al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata;

- I dipendenti della Pubblica Amministrazione potranno procrastinare il servizio non oltre i 70 anni a  condizione che svolgano attività di tutoraggio e affiancamento ai neoassunti, oltre che per esigenze  organizzative.


Scuola

Per cessazioni ordinarie dal settembre 2026 sarà necessario attendere la circolare ministeriale che indicherà le tempistiche necessarie per presentare la domanda di dimissioni online.


Indicizzazione delle pensioni

Tutte le pensioni sono rivalutate, da gennaio 2025, all'inflazione del 2024 pari allo 0,8%.

L'indicizzazione sarà per scaglioni come l'IRPEF, e non per fasce come negli ultimi due anni.

Previsti tre scaglioni:

- 100% dell'indice inflattivo per le pensioni fino a 4 volte il minimo (2.466 euro);  - 90% per le quote di pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (2.466-3.083 euro);  - 75% per le quote di pensione sopra 5 volte il minimo (sopra 3.083 euro). Aumento pensioni minime

Aumento mensile di 1,8 euro da gennaio 2025 per le pensioni minime.

Il loro ammontare sarà di 616,57 euro al mese contro i 614,77 euro attuali.

Sanità

La manovra destina 136,533 Miliardi di euro alla sanità per il 2025, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza del sistema e affrontare le sfide principali del comparto, 140,595 Miliardi nel 2026 e 141,131 Miliardi nel 2027. Tra le novità più rilevanti, si segnala un aumento dello 0,5% nel budget per acquistare prestazioni da strutture private accreditate, con l'obiettivo di ridurre le liste d'attesa. Dal 2026, questa quota crescerà all'1% annuo. Un ulteriore stanziamento di 50 milioni di euro annui sarà destinato ai nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), mentre il Piano pandemico nazionale riceverà fondi progressivamente crescenti: 50 milioni nel 2025, 150 milioni nel 2026 e 300 milioni a partire dal 2027. Secondo la Fondazione GIMBE, però, "le risorse, destinate principalmente ai rinnovi contrattuali del personale, non consentiranno di attuare il piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri, né tantomeno di eliminare il tetto di spesa per il personale sanitario, contrariamente a quanto previsto dal DL Liste di attesa".

Di seguito le principali misure.

Indennità e valorizzazione del personale sanitario

Sono previsti interventi mirati per incrementare le indennità del personale sanitario:

- Indennità di specificità infermieristica: gli infermieri del Servizio sanitario nazionale vedranno un aumento progressivo dei fondi destinati a questa voce, con 35 milioni di euro stanziati per il 2025 e 285 milioni di euro annui dal 2026.

- Indennità di tutela del malato: risorse aggiuntive per professionisti della riabilitazione, prevenzione, tecnici sanitari, ostetriche, assistenti sociali e OSS. Gli importi destinati salgono da 15 milioni di euro nel 2025 a 150 milioni annui dal 2026.

- Indennità per il personale del pronto soccorso: ulteriori fondi per chi lavora in questo ambito critico, con 50 milioni di euro stanziati per il 2025, suddivisi tra personale del comparto sanitario (35 milioni) e dirigenza medica (15 milioni). Dal 2026, il finanziamento salirà di ulteriori 50 milioni di euro, mantenendo la stessa suddivisione.

- Tassazione straordinari: Dal 2025 gli straordinari degli infermieri saranno tassati con la flat tax al 5%.

Trattenimento in servizio fino a 70 anni

Gli esercenti le professioni sanitarie possono presentare domanda di autorizzazione per il trattenimento in servizio anche oltre il limite del quarantesimo anno di servizio effettivo e comunque non oltre il settantesimo anno di età.

Riduzione delle liste d'attesa

Oltre ai finanziamenti già citati per i LEA, la manovra punta a migliorare l'accesso ai servizi sanitari attraverso un aumento dello 0,5% delle risorse per l'acquisto di prestazioni da strutture accreditate nel 2025, percentuale che raddoppierà all'1% dal 2026.

Formazione in discipline sanitarie non mediche: Tra le altre misure previste, figurano borse di studio per le specializzazioni in discipline sanitarie non mediche, come odontoiatria, veterinaria, biologia e psicologia, per potenziare le competenze disponibili nel sistema sanitario.

Farmacia dei servizi

viene prorogato fino al 2025 il progetto della Farmacia dei Servizi, un'iniziativa volta a migliorare l'accesso alle cure e alle prestazioni territoriali, consolidando il ruolo delle farmacie come punto di riferimento per i cittadini.


Invia per email

LaPrevidenza.it, 14/01/2025

MARIA GINEVRA PAOLUCCI
mini sito

Via Santo Stefano 43, 40125, Bologna (BO)

Telefono:

051237192

Cellulare:

3356312148

Professione:

Docente Universitario

Aree di attività:

diritto commerciale, diritto societario, crisi di impresa, procedure concorsuali, diritto dell'arbitrato

ALESSANDRO BAVA
mini sito

Via Alla Porta Degli Archi 10/17, 16121, (GE)

Telefono:

0108686258

Professione:

Avvocato

Aree di attività:

tributario, giudizi responsabilità Corte dei conti, giudizi presso Cedu