Legge di stabilità 2014. Gli interventi a favore di persone, famiglie, società, imprese, opere pubbliche e infrastrutture
Avv. Maurizio Danza
Il Consiglio dei Ministri come è noto, mercoledì 15 ottobre 2013 ha approvato sia il disegno di legge contenente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( c.d. Legge di Stabilità 2014), sia il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016. Soffermandoci in particolare sulla Legge di Stabilità per il 2014, appaiono evidenti le intenzioni del Governo finalizzate a segnare una decisa svolta nella programmazione di politica economico-finanziaria degli ultimi anni, ponendo al centro delle scelte due pilastri fondamentali, consistenti nelle misure per favorire la crescita ed in quelle finalizzate a promuovere l’occupazione. A ben vedere infatti, con le misure disposte nel provvedimento il Governo sembra aver avviato un percorso di riduzione del carico fiscale sulle famiglie e sulle imprese. A questo proposito, la legge di stabilità dispone ulteriori misure di “spending review” che verrà progressivamente implementata durante il 2014, contribuendo a individuare le razionalizzazioni della spesa con le quali finanziare l’ulteriore riduzione della pressione fiscale a favore dei cittadini e delle imprese italiane. Il provvedimento inoltre, individua risorse per le politiche sociali idonee a sostenere le fasce meno abbienti al fine di contribuire ad alleviare il peso della crisi,orami insopportabile. Venendo alla cifre, la legge di Stabilità prevede interventi per 27,3 miliardi di euro complessivi nel triennio 2014-2016,( 11,6 miliardi di euro per il solo 2014). Gli interventi consisteranno in sgravi fiscali per famiglie ed imprese, progetti di investimento, impegni internazionali, investimenti a livello locale . Appare evidente come questi interventi, siano stati programmati con misure che consentono di rispettare l’impegno di contenimento del deficit pubblico nell’ambito degli obiettivi comunitari ,contribuendo altresì ad invertire la tendenza del debito pubblico. Quanto alle aree di intervento, il Governo ha operato prevedendo principalmente, ben cinque direttrici strategiche. Una prima serie di interventi ha riguardato persone, famiglie e società. A tal proposito il Consiglio dei Ministri ha previsto in primis, la riduzione dell’Irpef per i lavoratori, ulteriori disposizioni a favore degli esodati, ed il rifinanziamento della Cassa Integrazione Guadagni. Ha poi provveduto a varare nuove misure a favore dei meno abbienti, il cinque x 1000 ; tra le altre misure il Fondo per le politiche sociali, il Fondo per la non autosufficienza, il Finanziamento del Fondo per le Università ed il potenziamento della Protezione Civile nonchè il Piano per la difesa del suolo. Altra linea strategica contenuta nella legge di stabilità, è riferita agli specifici “Interventi per le imprese”. A tal proposito il Governo è intervenuto sulla riduzione del costo del lavoro per le imprese, sulla detrazione dell’Irap per i nuovi assunti,potenziando altresì l’aiuto alla crescita economica. Inoltre ha disposto la rivalutazione dei beni di impresa e delle partecipazioni, incrementando il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese,nonché il Fondo di sviluppo e coesione. Di particolare interesse poi, il blocco all’aumento dell’ IVA per le imprese sociali, il rifinanziamento del Fondo per i contratti di sviluppo e del Fondo per la crescita sostenibile. Altra area di intervento, ritenuta strategica dal Governo,è certamente quella relativa agli” investimenti” riferiti sia all’allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità per i Comuni, nonchè alle opere pubbliche e infrastrutture. A tal proposito la legge di stabilità ha previsto il completamento del noto MOSE di Venezia, stanziato ulteriori Fondi ANAS per le Infrastrutture e per il completamento della Salerno-Reggio Calabria; inoltre ha previsto la Manutenzione straordinaria delle Ferrovie, la velocizzazione del Corridoio Adriatico, la Ricostruzione dell’Aquila. Infine contiene interventi a favore del trasporto pubblico locale, degli Ecobonus e per le ristrutturazioni edilizie. Altra area strategica di intervento è costituita dalla nuova “service tax”che ha la finalità di collocare il sistema di tassazione locale italiano in linea con gli standard europei. Al posto dell’ IMU e della TARES la legge di stabilità istituisce infatti, una tassa sui servizi municipali il cui introito sarà interamente devoluto ai Comuni. Ultima ma non meno importante linea direttrice contenuta nella legge è rappresentata dalle misure in tema di cofinanziamento dei fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020. A tal proposito la legge stanzia risorse di particolare rilievo per il nuovo ciclo di programmazione dei Fondi europei e nazionali per le politiche di coesione territoriale.
Avv. Maurizio Danza
(Maurizio Danza)
LaPrevidenza.it, 23/10/2013