Parsec
Il parsec (abbreviato in pc) è un'unità di lunghezza usata in astronomia. Significa "parallasse di un secondo d'arco" ed è definito come la distanza dalla Terra (o dal Sole) di una stella che ha una parallasse annua di 1 secondo d'arco.
È basato sul metodo della parallasse trigonometrica, che è il modo più antico ed affidabile di misurare le distanze stellari, sebbene ancora oggi sia applicabile solo agli oggetti relativamente vicini (vedi più avanti per i dettagli).
Un parsec corrisponde quindi a
360×60×60/2π UA = 2, ×105 UA = 3,085 677 580 666 31×1016 m
≈ 3,26147086 anni luce.
(Vedere 1 E16 m per una lista di distanze comparabili, e notazione scientifica per una spiegazione della notazione utilizzata.)
Per motivi storici, gli astronomi in genere usano il parsec per le distanze astronomiche, invece degli anni luce. La prima misurazione diretta di un oggetto a distanze interstellari (della stella 61 Cygni), eseguita da Friedrich Wilhelm Bessel nel 1838, fu fatta basandosi sulla trigonometria, utilizzando l'ampiezza dell'orbita terrestre come linea di base. Il parsec, calcolato sempre in modo trigonometrico, geometricamente è il cateto lungo del triangolo rettangolo che ha come base l'Unità Astronomica, e come angolo al vertice un secondo (1") di grado sessagesimale.
Più è vicina una stella, più la sua parallasse è grande. Ma nessuna stella conosciuta ha una parallasse maggiore di 1 secondo d'arco, eccezion fatta per il Sole, perché nessuna stella è abbastanza vicina: il record appartiene alla stella Proxima Centauri, con una parallasse di 0,762 arcosecondi, ad una distanza di circa 4,28 anni luce, pari a circa 1,3 parsec. Poiché per archi molto piccoli l'arco e la corda tendono ad avere la stessa lunghezza, la distanza di un corpo celeste in parsec è il reciproco della sua parallasse in secondi.
La misura delle distanze degli oggetti celesti in parsec è un aspetto chiave dell'astrometria, la scienza del misurare le posizioni degli oggetti celesti.
A causa della piccolezza degli spostamenti parallattici, le osservazioni da terra forniscono misure affidabili per distanze stellari non più grandi di circa 100 parsec (325 anni luce), corrispondenti a parallassi di almeno 1 centesimo di secondo d'arco, o 10 mas (1 mas = 1 millesimo di secondo d'arco).
Tra il 1989 e il 1993 il satellite Hipparcos, lanciato dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) nel 1989, ha misurato le parallassi di circa 100 000 stelle con una precisione di 0,97 mas, e ha quindi ottenuto misure di distanza accurate per stelle fino a 100 parsec di distanza.
Il satellite FAME della NASA avrebbe dovuto essere lanciato nel 2004, per misurare le parallassi di 40 milioni di stelle con precisione sufficiente per distanze fino a 200 parsec. Purtroppo, i finanziamenti necessari per la missione sono stati annullati dalla NASA nel gennaio 2002.
Il satellite GAIA dell'ESA, previsto per la metà del 2012, avrà una precisione sufficientemente alta per misurare distanze stellari fino al centro galattico, a 1000 parsec di distanza nella costellazione del Sagittario, con una precisione del 90%.
Attenzione: Se nel risultato compare la lettera E seguita da cifre e' normale e non si tratta di errore in fase di elaborazione. Cio' indica che si rende necessario moltiplicare il risultato ottenuto per 10 tante volte quanto è la cifra o dividerlo per 10 se compare il segno negativo.
Ovviamente si tratta di una funzione di calcolo dimostrativa che serve per rendere l'idea della grandezza delle distanze astronomiche rapportate ad unita' di misura comunemente conosciute.
Ecco un esempio:
3.4786E-19 equivale a 3.6486 / 1019
6.2414E+18 equivale a 6.2414 x 1018
***
Il calcolo restituisce il risultati in base alle informazioni inserite dall'utente. Trattasi di strumento meramente dimostrativo, Si declina ogni responsabilità per inesattezze. Per infiormazioni e segnalazioni scrivere a staff@laprevidenza.it