Errori giudiziari in sede penale, limitazioni al diritto al risarcimento per imputazione ingiusta: mancanza di norma specifica. (Avv. Maurizio Danza)
Secondo la Cassazione non sussiste una norma dell’ordinamento giuridico che garantisce oltre al diritto al risarcimento per detenzione ingiusta, anche quello per la ingiusta imputazione nel caso di assoluzione dell’imputato. Nel caso di specie, la Cassazione si è pronunciata a seguito di ricorso avverso l’ordinanza della Corte di Appello di Firenze che, nel riconoscere ai sensi dell’art.314 c.p.p. il diritto alla riparazione per la ingiusta detenzione carceraria subita a seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P., liquidava a favore del ricorrente una somma a titolo di indennizzo ben inferiore rispetto alla richieste di circa 516 mila euro, motivata anche in relazione alla ingiusta imputazione, quest’ultima rivelatasi infondata a seguito di sentenza di assoluzione. La Corte nel rigettare il ricorso per infondatezza ha sostenuto che” in tema di danni provocati dall’autorità giudiziaria,l’ordinamento vigente prevede la riparazione del danno patrimoniale e non patrimoniale patito per : a) custodia cautelare ingiusta( art.314 c.p.p. );b) irragionevole durata del processo( L.24/3/2001 c.d. legge Pinto); c) condanna ingiusta accertata in sede di revisione,ovverosia per errore giudiziario( art.643 c.p.p.).Non prevede invece alcun indennizzo per una imputazione ingiusta,cioè per una imputazione rivelatasi infondata a seguito di sentenza di assoluzione. Cosi come ovviamente,non consente di duplicare in sedi processuali diverse la riparazione dello stesso danno”.
(Avv. Maurizio Danza)