Violenza sessuale aggravata dall'uso di sostanze narcotiche
Articolo della Dott.ssa Cesira Cruciani
Con la decisione in esame, in una fattispecie di violenza sessuale consumata ai danni di alcune pazienti da parte di un medico anestesista, la Corte ha avuto modo di soffermarsi sulla fattispecie aggravata di cui all’art. 609 ter, comma primo, n. 2 c.p., affermando che il delitto de quo è configurabile in tale forma aggravata quando la perdita dello stato di conoscenza delle vittime sia stato provocato mediante la somministrazione di farmaci anestetici allo scopo di consentire al reo di porre in essere la condotta vietata (nella specie consistita nel denudare, toccare e fotografare gli organi sessuali delle pazienti).
Dinanzi alla Corte d’appello di Roma, l’imputato per il tramite del suo difensore, concordava con il Procuratore Generale, ai sensi dell’art. 599, comma 4 c.p.p., con rinuncia ad ogni diverso motivo d’appello, la pena nella misura di anni quattro di reclusione...
(Dott. Ssa Cesira Cruciani, staff dell'Osservatorio) –
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LaPrevidenza.it, 23/05/2008