Rischio sistematico e parresia
Prof. Sergio Sabetta
Nell’intervento di Donato Masciandaro, Tassare la finanza : istruzioni per l’uso ( in E. & M. – SDA Bocconi, 46-47, Etas 3/2011), si affronta il rapporto tra regolamentazione, tassazione e rischio sistemico finanziario secondo un’ ottica complessiva e non più separata.
Quello che emerge sia per il controllo che per la tassazione è il problema della valutazione del rischio sistemico, sia in termini di prevenzione che di redistribuzione dei costi una volta esplosa la crisi, deve tuttavia osservarsi che una valutazione del rischio sistemico è molte volte mancata negli stessi istituti preposti.
Vi è stata sostanzialmente una scarsa coscienza, più o meno voluta, delle problematiche derivanti sia dall’uso di determinati strumenti finanziari sia del riflesso fiduciario che su di essi si proietta nell’adottare determinati comportamenti politico-amministrativi.
L’ottica del breve e della necessità di non confliggere sui fondamentali, secondo una lettura politicamente corretta, ha fatto si che affrontare il problema del rischio sistemico allargandolo dalle dinamiche finanziarie a quelle sociali diventasse per i controllori e i regolamentatori troppo complesso ed oneroso, d’altronde il continuo pendolo tra pubblico e privato, tra socialismo e liberismo, ossia tra sopravvivenza del gruppo e quella del singolo in un equilibrio stabile impossibile, fa sì che diventi difficoltoso determinare il rapporto tra logica del gruppo e comportamento individuale in una probabile strategia mista dalla difficile definizione (L. Mèro, Calcoli morali, parte II – Alle origini della diversità, Dedalo ed. 2005)....
Prof. Sergio Sabetta
LaPrevidenza.it, 09/10/2011